Non t'Avevo Detto al Terre in Moto Festival

A Terre In Moto con Non t’avevo detto


A Terre In Moto con Non t’avevo detto.  Lago, sole, relax ma soprattutto dibattiti e incontri con i territori in lotta. C’erano i NO MUOS dalla Sicilia, i NO TAV dal Piemonte, i NO TAP dalla Puglia e.. i NO FERMO di Porto San Giorgio. In merito alle opere che andrebbero fatte per far rinascere la vita nei paesi terremotati e che non vengono realizzate e le opere che non andrebbero fatte, perché distruggono la vita delle comunità, le quali al contrario  vengono realizzate anche a costo di seppellirci tutti vivi. Durante questi dibattiti ti sale  una “nervatura” che solo una buona compagnia, come gli amici e le amiche del Trenino, e una birra economica gelata  evitano di farti saltare in aria nella sede di uno società costruttrice a caso, del COCIV ad esempio.

Non t'Avevo Detto al Terre in Moto Festival

Guardale bene le cose prima de magnalle e guardale bene pure di buttalle” dice Ettore a Maria. Guardiamo bene quello che ha creato il triunvirato Mafia-Industria-Partiti prima di dire di sì a tutte le loro proposte. Queste stesse proposte però, hanno fatto sì che entità inconciliabili incominciassero a unirsi. Hanno risvegliato la voglia di stare insieme tra persone diverse: cattolici con anarchici, autonomi con vecchi alpini, sindacalisti con fricchettoni, parrucchieri con rastoni, baristi con astemi, pizzaioli con celiaci, foggiani con baresi. Nelle diverse lotte abbiamo visto anarchici fare da testimoni di nozze a matrimoni di sindacalisti, passamontagna neri alla difesa del santuario della Maddalena, nonne con cesoie a tagliar recinzioni, navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. All’appello, ovviamente, mancano solo fascisti, PD e polizia.

Ed è qui che si sviluppa e progredisce il concetto di vittoria. “Avanti fino alla vittoria” può andare bene per una squadra di rugby che deve raggiungere la meta, ma quando si parla di lotta il significato cambia. La vittoria delle lotte impegnate nella difesa dei territori risiede nella capacità di far tornare a stare insieme la gente, quando si comincia ad ascoltarsi, quando si comincia a prendere decisioni dal basso. Un pomeriggio estivo in uno dei presidi che si trovano in Italia, una  signora anziana ci disse che era felice di essere lì, perché fino a qualche mese prima si trovava spesso sola, mentre ora era circondata da persone con cui poteva condividere un’esperienza e superare la sensazione di impotenza che spesso provava davanti la televisione.  Come dice Maria: “Chi non fa ‘sta lotta ovunque si trovi se perde un pezzo de vita”. Guardiamole bene queste esperienze prima di buttarle per una mal concepita gramsciana lotta per l’egemonia e guardiamo bene quello che ci danno da magiare e non beviamoci tutto.

A chi ha reso possibile il festival, ai pischelli dei centri sociali marchigiani, ai relatori dei dibattiti, ai gruppi musicali e ai cittadini di Fiastra dedichiamo le ultime parole dello spettacolo “No t’avevo detto”.

Ma che bisogna fa’ i supereroi? No! Basta stacce! Basta guardarsi intorno, guardarsi negli occhi e capire che il futuro che tanto agogniamo non passa attraverso le concessioni che ci hanno insegnato ad aspettare”

Infine suggeriamo di seguire Wolf Bukowski uno scrittore con le idee chiare, con il pregio del dubbio che non nasconde le sue contraddizioni.

LINK UTILI

Terre in moto festival

La santa crociata del Porco – Wolf Bukowski