Louise Michel, bravo Banksy. Un nome bellissimo. Ottima scelta.


Louise Michel (1830 – 1905)

Non poteva che chiamarsi Louise Michel (1830-1905) la nave che Banksy ha noleggiato per andare a salvare i migranti nel mediterraneo. Ma, mentre tutti cantano le lodi o denigrano l’accaduto, vogliamo portare alla luce, la figura di questa grande donna che fu portatrice di ideali di libertà e dignità.

Louise Michel era una maestra. Rifiutò di prestare giuramento al regime di Napoleone III che venne instaurato attraverso un colpo di stato mandando in frantumi l’esperienza francese della Seconda Repubblica. Per questo le fu impedito di insegnare nelle scuole pubbliche.

Louise Michel era una femminista, di quelle che si battevano per le donne e per gli uomini perché tutti e tutte potessero avere un’istruzione e dignità nella vita, nelle scelte e decisioni.

Louise Michel era una comunarda. Fu parte di quel diamante prezioso che riuscì ad incidere il duro marmo del regime francese portando alla luce l’esperienza della Comune di Parigi(1871). Finita nel sangue per migliaia di Parigini la Comune portò avanti quel processo di diritti che, nella nostra bella Europa moderna e contemporanea, sembrano scontati, quando, invece, furono il risultato di processi storici lunghi e sanguinosi. Luoise, non fu fucilata, ma deportata in Nuova Caledonia per sette lunghi anni, durante i quali non smise mai di insegnare ai figli dei nativi e ai figli dei deportati. Tornata in Francia continuò a lottare per una società più giusta ed equa, per i diritti degli ultimi. La storia della Comune di Parigi, oggi per lo più dimenticata ed eliminata dai libri di storia, la raccontò nel libro La Comune.

Louise Michel era anarchica. Dopo la deportazione, tornata in Francia, si impegnò attraverso il movimento anarchico nella costante lotta alle ingiustizie di disuguaglianza. Nel 1982 propose di sostituire la bandiera rossa, simbolo del sangue dei caduti, con quella nera, simbolo della morte delle illusioni. Nel 1896 partecipò a Londra al Congresso internazionale socialista dove avvenne la definitiva separazione tra socialisti e anarchici.

La sua storia è lunga e per alcuni aspetti complessa, come tutte le storie delle persone che non si sono mai fermate. Non pretendiamo di essere esaustivi, ma speriamo che il suo nome non venga accostato ad un aggettivo giornalistico e dimenticato.

Bravo Banksy. Un nome bellissimo. Ottima scelta. 

Scintille Slider Louise Michele La Comune

Louise Michele e il suo discorso al processo: clicca qui

Louise incontra Piere prima della disfatta della Comune: clicca qui

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